domenica 17 marzo 2013

Incontri ravvicinati del terzo tipo.. il mio!

A casa la nana è la regina del giardino.. esce quando vuole, corre dove le pare, strilla ai gatti, fa la bulla con i passanti, insomma se la spassa un casino. Qui no. Qui siamo in un condominio e la pacchia è finita: per lei e anche per noi perché bisogna accompagnarla nelle sue passeggiatine quotidiane. Ho scelto il numero tre perché perfetto, perché una la mattina, una al pomeriggio e una la sera.. mi pare onesto quindi ci siamo accordate su queste uscite e sembrerebbe che la cosa funzioni.. almeno per lei, un po’ meno per noi perché quella della sera pesa un pochetto! Immaginatevi lì belli rilassati, impigiamati e strangolati nelle coperte con la palpebra calante e lei..
LEI vi guarda con il musino storto.. mugola e lancia occhiate disperate al guinzaglio e alla porta. La puoi ignorare una volta, forse due ma alla terza ti salta addosso e non c’è scampo. Dopo qualche carta-sasso-forbice o pari-dispari nei quali ne esco sempre sconfitta, mi alzo e mi preparo mettendo a dura prova la sua pazienza perché qui fa freddo ( l’ho già detto?) e mi devo vestire bene. Quando finalmente sono pronta partiamo e solitamente il giretto della sera è quello breve intorno al condominio ( circa 10 minuti, condominio grande e lei fa con comodo!). Ed è la sera che incontro i poveracci che condividono la mia stessa pena: peccato sembri che abbiamo in comune solo l’essere portati a guinzaglio dal proprio cane! 
Come mi vesto io in queste occasioni ( partendo che standard ho la canotta della salute, eh.. fa freddo e ho una certa età!): t-shirt maniche lunghe, maglioncione lana grossa, piumino, tre giri di sciarpa in lana, berretto lana con pon pon annesso, guanti, jeans, scaldamuscoli, Ugg. In viso ho solo lo spazio degli occhiali scoperto, giro alzando le spalle fino alle orecchie, rincalcando la testa il più possibile dentro al collo del piumino e cammino a ridosso del muro per cercare di scansare il vento che sibila arrogante e fastidioso.                                                       
Come si vestono LORO: felpa della tuta scialla, pantaloni del pigiama, ciabatte o tennis (ed alcuni sono dei condomini vicini mica del mio). E mi guardano divertiti salutandomi e chiamando Sweety per una carezza, un tentativo lusinghiero fallito in partenza perché lei si trasforma in un rottweiler da attacco.. (probabile che non capisca ancora l’americano ma sono quasi certa che lo faccia per distogliere l’attenzione dal mio abbigliamento bislacco e riprenderci un po’ di dignità..).                
Una cosa bellissima di questo Paese: a nessuno importa come ti vesti. E cosi anche io stasera uscirò in pigiama.. con scaldamuscoli e felpone, piumino, sciarpona, ect ect. ma in pigiama! tiè!

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